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Dimmelo adesso

Novembre 7, 2021

Dimmelo adesso, quei bulli di provincia usciti dalla penna di Caterina Falconi

Il disagio di adulti e adolescenti in un affresco crudo sulle carenze di scuola e famiglia

La mia recensione, su Il Messaggero del 30 novembre 2021

Si svolge e finisce nell’arco di una giornata scolastica, dall’alba – ora del risveglio di uno dei ragazzi protagonisti-     alle 11.40 – ora in cui quello stesso ragazzo vede mettere fine alla propria esistenza. Si consuma all’interno di una scuola media di provincia la vicenda narrata in Dimmelo adesso, l’ultimo libro di Caterina Falconi, edito da Vallecchi Firenze, che si troverà nelle librerie dal primo luglio e che oggi alle 19.00 verrà presentato a Teramo nel Chiostro di Madonna delle Grazie. Al centro della storia, la rivelazione di mancanze affettive, di solitudini e di disagi che i vari personaggi cercano di riempire attraverso risposte compulsive di sesso, di cibo e di violenza. Angelica è la bidella della scuola, laureata e resa infelice dalla consapevolezza di una esistenza fallimentare, personale e professionale: accetta con difficoltà di invecchiare senza amore né aver compiuto scelte. Sembra che il suo corpo sottolinei questo momento di passaggio tra la morte dell’animo e la rinascita, inviandole gli ultimi segnali confusi tra  menopausa e maternità. Ma Dimmelo adesso è soprattutto un’istantanea sul bullismo, anche virtuale: la storia di un gruppetto di bulli molto diversi tra loro, ma con problemi di affetto inespresso e abbandoni, tutti ben nascosti dietro una apparente adeguatezza delle rispettive vite familiari. L’autrice tratteggia la personalità di ognuno con perizia; Guido Bestia, il capo riconosciuto della banda, figlio di un primario e di una donna imbottita di psicofarmaci: Carla, realmente affezionata alla sorellina che suo padre ha avuto con un’altra diversa da sua madre, riempie il vuoto dell’abbandono con il sesso e una non confessata aspirazione a farla finita. Gli attendenti della banda, Luigi e Gimmi Italia,  che soffocano rigurgiti di coscienza pur essen­do avvantaggiati, rispetto ai compagni, dall’attenzione degli adulti di riferimento. E infine Mosè David, orfano africano che vive in collegio, vittima predestinata delle attenzioni sbagliate dei sui compagni di classe. Chi si salva, alla fine? Probabilmente nessuno di loro: neanche la scuola, luogo deputato alla sicurezza e all’accoglienza, dove però si consuma l’epilogo drammatico. Quasi una miniatura in scala del mondo di fuori che non presta la dovuta attenzione a ciò che si manifesta in forma non esplicita. Caterina Falconi, laureata in filosofia, è autrice di numerosi romanzi e racconti, tra i quali anche testi per ragazzi e riduzioni da classici. 

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RobertaZimei
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